TacaMax

Anno: 2012

Etichetta: Studio 34 Recording

Numero di catalogo CD: S.T. CD-028

Distribuzione: Apple Music, Spotify, YouTube Music, Amazon, Google Play, Deezer, Napster, Tidal, 7digital

Copertina: Giovanni Cavallo

Arrangiamenti: Mister Max

Uscito nel 2012 in CD. Non più disponibile in CD dal 2013.
Disponibile in digitale a partire dal 2013.

Tracklist:

  1. TACATA'
    (Non si fa)
  2. LA CACADA
    (La cacata)
  3. AI SE EU TE PEGO
    (Ahi se ti pigghiu)
  4. MR. SAXOBEAT
    (Mi rincoglionì)
  5. WITHOUT YOU
    (E mangiu...)
  6. MA CHERIE
    (Ma picchì)
  7. MARE MARE
    (Mari mari)
  8. HANNO UCCISO L'UOMO RAGNO
    (Mi sfasciaru u scaldabagnu)

Recensione

Il tempo passa inesorabile per tutti.
Passa anche per il nostro caro Mister Max, che è arrivato a vent'anni di onorata carriera come cantante comico. Vent'anni di parodie ai successi del momento, una trentina di dischi pubblicati, tanti fans nel sud Italia e anche all'estero (soprattutto in Germania).
Vent'anni fa, Mister Max scriveva le sue prime canzoni, pubblicava il suo ormai rarissimo primo album e teneva i primi concerti, ancora con tappe molto "locali".

In vent'anni, lo stile di Mister Max è cambiato radicalmente, passando da un umorismo molto "grezzo", "dialettale" e incentrato su disavventure personali, ad uno stile più "leggero", accessibile e anche più attento alle questioni sociali, ma senza rinunciare a quel tipico umorismo.

Dunque, è lecito chiedersi… qual è il risultato di questi vent'anni di carriera?
"TacaMax", uscito nell'estate 2012, risponderà a questa domanda.

Si tratta di un album che continua sulla stessa scia del precedente, "Tocca-tocca", e questo già lascia immaginare un ottimo prodotto; e in effetti lo è, forse addirittura una spannuccia sopra "Tocca-tocca" (ma non vorrei esagerare).
Come non è difficile intuire, le parodie sono maggiormente rivolte ai più importanti pezzi house/dance o latino/americani del momento. Si tratta di generi musicali che, come ho già specificato nella recensione di "Tocca-tocca", non mi piacciono granchè, ma tutto sommato non mi interessa, i testi delle parodie di Max rimangono divertentissimi e geniali, come piacciono a me. E' presente un solo filler (la parodia de "La cacada" di Checco Zalone, abbastanza malriuscita), il resto è tutto divertentissimo. Da citare assolutamente anche la riproposizione delle prime due canzoni scritte dal cantante modicano vent'anni fa, ma di questo parleremo dopo.

Si inizia con la parodia di uno dei più martellanti tormentoni dell'estate 2012, il "Tacatà", che si trasforma in "Non si fa". Sebbene io nutra totale antipatia per il "Tacatà" e la sola idea di ascoltarne il motivetto mi faccia andare in escandescenza, devo ammettere che la versione creata da Mister Max è a dir poco SPETTACOLARE. Un testo che, in maniera geniale, divertente e perfettamente adattata alla canzone, esprime tutti i problemi sociali dell'ultimo periodo: non funziona nulla, i servizi pubblici sono bloccati o incompleti, la crisi ci divora e il nuovo governo è insufficiente ad arginare i problemi. Da notare anche la presenza di una strofa "autoreferenziale" in cui il simpatico cantante si autodefinisce "uno che sfoga la rabbia cantando", a testimonianza di come ormai Max sia sempre più intenzionato a scrivere canzoni a sfondo sociale, ma senza rinunciare al suo tipico umorismo. "Non si fa" si potrebbe definire una canzone dall'impostazione molto simile a "Non lo so" (quest'ultima pubblicata nel precedente album "Tocca-tocca"), ma forse addirittura migliore. In sostanza, questo è senza dubbio il miglior brano di "TacaMax", quando l'ho ascoltato per la prima volta sono rimasto a bocca aperta.
A questo punto, ci toccherà ascoltare l'unica canzone poco riuscita di questo disco: la parodia de "La cacada" di Checco Zalone. Effettivamente, parodiare una canzone che è già "demenziale" di suo è un'impresa piuttosto ardua, e in effetti il risultato ottenuto non è granchè. Quel che ne viene fuori è una parodia scarna, che esprime lo stesso identico concetto dell'originale, cambiando solo qualche parola qua e là e per giunta annullando l'effetto "spagnoleggiante" del testo originale. Si capisce subito che è un brano riempitivo. L'unico modo per poter vedere di buon occhio questa canzone è pensare che Mister Max non fosse intenzionato a fare una vera e propria parodia, ma solo una semplice cover in tributo al suo "collega" Zalone. Visto con quest'ottica, il brano acquista decisamente più senso ed è anche un po' apprezzabile.
Segue la parodia di un altro tormentone che nella prima metà del 2012 ci ha letteralmente "perseguitati": "Ai se eu te pego" di Michel Telò, che diventa "Ahi se ti pigghiu". Questa parodia già a febbraio era stata usata come singolo di lancio dell'album, ed è in effetti molto divertente: una simpatica disavventura di Mister Max alle prese con una donna piuttosto... "ambigua", raccontata con doppisensi che si adattano perfettamente al motivetto della canzone originale; un brano riuscitissimo, che conferma l'abilità di Mister Max nello scrivere testi "piccanti".
E' la volta della parodia di "Mr. Saxobeat", tormentone di Alessandra Stan, che si trasforma in "Mi rincoglionì" e parla della scomodità dei navigatori satellitari installati nelle auto. Altra canzone riuscitissima, grazie anche agli intermezzi in cui si sente la voce del navigatore che fa esaurire Mister Max. Geniale.
Arriviamo alla parodia di "Without you" di David Guetta, che diventa "E mangiu" e in cui il cantante ci racconta le sue "mangiate notturne". Le tematiche sono in parte riprese dalla vecchissima parodia di "Self control" risalente al 1994, ma il risultato non è affatto malaccio. Una canzone simpatica.
Il brano successivo è la parodia di "Ma cherie" di DJ Antoine, "Ma picchì", altra canzone che ironizza sul sociale, in cui si parla del governo Monti e di tutti i tagli da esso apportati. Notevole la frase "Prima c'era 'a pizza "mari e monti", ora ci è rimasto solo Monti". Un altro dei miei pezzi preferiti dell'album.

Ma non è finita qui! Perchè, come già avevo anticipato, l'album contiene una grandissima chicca: per celebrare i suoi vent'anni di carriera, Mister Max ha riproposto le prime due canzoni da lui scritte, e cioè "Mari mari" (parodia di "Mare mare" di Luca Carboni) e "Mi sfasciaru u scaldabagnu" (parodia ormai storica di "Hanno ucciso l'Uomo Ragno" degli 883). Le basi musicali sono le stesse delle rispettive versioni risalenti al 1992, ma la voce è stata ri-registrata in modo da poter risultare più "comprensibile" (senza comunque apportare modifiche ai testi, che rimangono fortemente marcati dal "siciliano stretto" degli esordi). Fa sempre piacere risentire queste canzoni in versione leggermente "rispolverata", specie in occasione del ventennale del caro cantante modicano.

Beh, che dire? "TacaMax" è la dimostrazione che, a distanza di vent'anni, Mister Max ancora ce la fa. Ce la fa a sfornare canzoni divertenti, goliardiche, ironiche, forse sotto certi aspetti anche meglio di come faceva alle origini (senza togliere nulla ai primi album, che anzi sono divertentissimi). Ce la fa a trasformare i tormentoni più "rompiballe" del momento in simpatiche parodie con cui potersi sempre fare quattro risate quando si è giù di morale. Ce la fa a rendere contenti noi fans, che ogni anno attendiamo con trepidazione il suo nuovo disco.

Auguro quindi tutto il meglio a Mister Max, sperando che la sua carriera possa continuare e che il grande modicano possa proseguire sulla strada intrapresa con gli ultimi dischi come "Il + fico sono io!", "Tocca-tocca" e "TacaMax"; se continuerà così, noi fans potremo sempre rimanere soddisfatti.

Voto: 9