Misimperi

Anno: 1992

Etichetta: C.O.M.A.

Numero di catalogo MC: C.O.M.A. 008

Distribuzione: Apple Music, Spotify, YouTube Music, Amazon, Google Play, Deezer, Napster, Tidal, 7digital

Copertina: Mister Max

Tastiere e programmazione computer: Mister Max, P. Mavilla, M. Prati, M. Trovato

Collaborazioni: Orazio Puglisi (baritono), Stefania (Carlotta)

Cori: Mister Max, P. Mavilla, Flora

Uscito nel 1992 in formato musicassetta e fuori catalogo a partire dal 1995. Per un errore di incisione, la tracklist è invertita tra lato A e lato B rispetto a quanto riportato sul foglietto.
Disponibile in digitale a partire dal 2013, con tracklist ripristinata nell'ordine corretto.

Tracklist "ufficiale" MC/digitale:

  1. MISERERE
    (Misimperi)
  2. DON'T YOU WANT ME
    (Carlotta dance)
  3. NON M'ANNOIO
    (Tiempu)
  4. PLEASE DON'T GO
    (Chi è ca vuoi)

Tracklist MC "fattuale":

  1. NON M'ANNOIO
    (Tiempu)
  2. PLEASE DON'T GO
    (Chi è ca vuoi)
  3. MISERERE
    (Misimperi)
  4. DON'T YOU WANT ME
    (Carlotta dance)

Recensione

Non è ancora neppure passato un anno dal fantastico debutto, e già il neonato Mister Max torna in piena forma con un nuovo album. O forse dovremmo dire un mini-album?

"Misimperi" esce presumibilmente nella seconda metà del 1992 (più probabilmente a fine anno) e si dimostra assolutamente all'altezza del fortunato primo album, nonostante questa seconda fatica discografica conti solo quattro, e dico quattro brani in tutto.
Solo quattro canzoni, dunque, ma sufficienti da sole a fare di questo album un altro gioiello della musica demenziale. Lo stile si discosta poco e niente da quello del debutto uscito nell'estate dello stesso anno: c'è sempre quella spropositata quantità di dialetto strettamente "popolano" per via del quale le canzoni necessitano un po' di ascolti per essere totalmente comprese e apprezzate; ci sono le basi strumentali grezze, primordiali ma efficaci (e talvolta, oserei dire, anche più affascinanti di quelle delle canzoni originali); c'è la voce sgraziata e sguaiata di un Mister Max ancora alle prime armi; tuttavia, vengono già levigate alcune piccole imperfezioni stilistiche del primo album, rendendo il risultato ancora più solido di quanto già comunque fosse in passato. Quattro canzoni, da sole sufficienti a divertirvi quanto basta.

Il primo brano è la parodia di "Non m'annoio" di Jovanotti, intitolata "Tiempu": è un pezzo in cui Mister Max esprime simpaticamente i suoi pareri e le sue perplessità sul mondo e sulla società, denotando un buon spirito di osservazione. Da segnalare il ritornello in cui si sente Mister Max cantare in italiano per la prima volta in assoluto, abbandonando per un attimo la voce "villana" dei primi tempi a favore di uno stile vocale più "gentile" e "pulito". Sicuramente la prima canzone "sociale" che Max abbia mai scritto, e mi sembra inutile aggiungere che la preferisco all'originale di Jovanotti. Dopo un pezzo più "riflessivo" che goliardico, finalmente risentiamo il Mister Max "demenziale" di sempre: la parodia di "Please don't go" (allucinante tormentone del 1992) si intitola "Chi è ca vuoi" e fa davvero ridere. Un Max estremamente spazientito si scaglia sguaiatamente contro una non meglio precisata tizia (forse la sua fidanzata, o una semplice amica) la quale ha un atteggiamento irritante nei suoi confronti. La canzone, per via dell'imperante e grottesco utilizzo del dialetto e di certe frasi trash divertentissime nel loro nonsense ("nun ti suppuottu... mettiti u cappuottu!") è l'ennesimo centro segnato da un cantante demenziale ancora giovane ma già competente nel suo genere.

Arriva la title-track dell'album, ovvero "Misimperi", parodia della nota "Miserere" di Zucchero (cantata assieme a Luciano Pavarotti). Semplicemente superba, uno dei pezzi più divertenti in assoluto scritti da Mister Max nel suo primissimo periodo di carriera: si racconta di una disavventura accaduta a Max durante il matrimonio di una sua cugina. Non rovino la sorpresa a chi non l'avesse ancora sentito, dico solo che, così come Zucchero cantò questa canzone insieme a Pavarotti, anche il nostro amato Mister inserì una voce lirica nella sua parodia (probabilmente interpretata da Peppe Mavilla), che rende tutto più esilarante. Canzone riuscitissima al 100%. L'album si chiude (di già?) con la parodia di un'altra hit dance di quel periodo, "Don't you want me", che diventa "Carlotta dance". Manco a dirlo, qui la "saga di Carlotta" (iniziata nell'album precedente) prosegue e si conclude in modo spassosissimo e folle (ovviamente non anticipo nulla). Entrambe le parti di questa saga verranno poi unite nel 1999 in un'unica canzone inedita, la più nota "Bubuttabubunana", che però non include il finale di "Carlotta dance" (un gran peccato a mio parere).

Pur nella sua cortezza, questo secondo album è ottimo almeno quanto il primo. Una curiosità: è sicuramente l'album più raro di Mister Max. Se io lo posso recensire è solo perchè di recente lo stesso Max ha messo su YouTube le canzoni, ma la cassetta originale non sono mai riuscito a trovarla, in anni e anni di ricerche. Ascoltatelo online, divertitevi e, se per assurdo lo doveste reperire originale da qualche parte, prendetelo senza pensarci due volte.

Voto: 9