Euromax

Anno: 2001

Etichetta: Studio 34 Recording

Numero di catalogo MC: S.T.024
Numero di catalogo CD: S.T.CD-008

Distribuzione: Apple Music, Spotify, YouTube Music, Amazon, Google Play, Deezer, Napster, Tidal, 7digital

Copertina: CREOgrafica by Publinova

Arrangiamenti, tastiere e programmazione computer: Mister Max

Cori: Cinzia Vico, Manuela Belgiorno, Mister Max

Remix: Roberto Gallà e dj Fragolone, Aurelab Digital Studio

Uscito nel 2001 in musicassetta e CD. Non più disponibile in musicassetta dal 2007. Non più disponibile in CD dal 2013.
Disponibile in digitale a partire dal 2013.

Tracklist:

  1. Simarik
  2. Can't get you out of my head
  3. Xdono
  4. Salta
  5. Depende Remix
  6. Strani amori Remix
  7. Gioca jouer Remix
  8. Mamma insegnami a bailar

Recensione

Uscito nel dicembre 2001, "Euromax" vuole essere un regalo natalizio a tutti i fans (oltre a "celebrare" l'entrata definitiva dell'Italia nell'euro). Peccato che io non sia riuscito a gradire fino in fondo questo regalo.

Sicuramente molti di voi ameranno questo album alla follia (essendo uscito nel periodo in cui Max stava guadagnando una forte popolarità in tutto il sud Italia e perfino in Germania), ma io non l'ho mai digerito del tutto. I testi delle canzoni sono perlopiù salvabili (e comunque gli inediti in questo album non sono molti), ma il sound è davvero orribile. Condite da effetti sonori elettronici squallidi e inascoltabili (soprattutto nei remix di Roberto Gallà e DJ Fragolone, che faranno un lavoro di gran lunga migliore nel successivo album "Salirò"), tutte le tracce sembrano quasi essere state passate attraverso un filtro con il preciso scopo di rendere sgradevoli tutti i suoni, a volte perfino la voce: il tutto ha un che di fastidiosamente "sintetico", e questo fattore influisce pesantemente sull'atmosfera generale dell'album. Basta ascoltare "Simarik" o il remix di "Depende" per accorgersene. Ma passiamo all'analisi di ogni singolo brano.

La parodia dell'insopportabile ballo di gruppo turco "Simarik" di Tarkan ha un testo abbastanza divertente e deliziosamente demenziale, che parla di un asino da soma che ha la brutta abitudine di fermarsi continuamente e di ripartire solo se qualcuno gli dà un bacio sul sedere, finchè il padrone non si spazientisce e... beh... non vi rovino la sorpresa. Uno dei brani migliori del disco, ma il sound ha già un non so che di irritante.
La parodia di "Can't get you out of my head", pezzo della famosa cantante pop Kylie Minogue, è dedicata alla cara vecchia lira, che ormai stava per uscire del tutto di scena anche in formato fisico, in favore dell'euro. Il testo però non dice molto, suona più malinconico che goliardico, e molte battute suonano banali e forzate; anche qui si fa sentire un sound brutto, che già da questo punto sembra essere inesorabilmente destinato a peggiorare notevolmente un disco che già appare creativamente sottotono rispetto ai precedenti.
La terza canzone è la parodia di "Xdono" di Tiziano Ferro, che racconta delle disavventure di un raffreddato Mister Max, che più volte starnutisce in faccia alla sua ragazza. Almeno in questo brano il testo è simpatico, ma anche qui siamo lontani dai livelli di "Tanto x cantar", e la voce di Mister Max è mixata con un suono piuttosto sgradevole.
Per fortuna, riceviamo una scarica di pura "demenzialità MisterMaxiana" con la parodia di "Salta" di King Africa, che parla di due ragazzi sfigati che tentano senza risultato di "attraccare" con delle ragazze in discoteca. Purtroppo, anche qui il sound insopportabile abbassa la media del pezzo (in particolare, le percussioni metalliche che caratterizzano la canzone originale vengono qui stravolte e imbruttite oltre l'inverosimile).

E poi, si entra nella parte peggiore dell'album. Iniziano i remix realizzati dall'Aurelab Digital Studio, che già aveva collaborato nel 1997 con Mister Max producendo due buoni pezzi, ma che su "Euromax" fa un lavoro in gran parte orrendo.
Il remix della parodia di "Depende" (originariamente pubblicata nell'album "La banana") inizia con dei suoni elettronici filtrati in maniera squallida, e presenta ancora una volta un mixaggio vocale orribile (dove tra l'altro si abusa fin troppo delle voci "sintetiche" che nei primi anni 2000 venivano usate da cani e porci). Per fortuna, la canzone dopo migliora parecchio, con delle melodie di synth assolutamente epiche, che ricordano certi brani eurodance di quel periodo (tipo Eiffel 65, o addirittura le sigle di certi cartoni animati dell'epoca), e ti danno effettivamente una carica pazzesca, andando poi a costruire un certo "crescendo" di tensione verso la fine del pezzo. In sostanza, questo si può considerare un remix riuscito a metà, tra parti eccezionali ed altre quasi inascoltabili, ma devo dire che ciò che c'è di buono mi ha davvero conquistato, e forse sono più legato a questa versione del pezzo che a quella presente ne "La banana".
Purtroppo, il peggio deve ancora venire: e arriva con il remix del celebre brano "Strani odori" (originariamente pubblicato dapprima su "Estate '94" e poi su "Panzuni"). L'intro è qualcosa di veramente osceno, un'accozzaglia di suoni sgradevolissimi e quasi indistinguibili tra loro (un ascoltatore distratto li riterrebbe disposti del tutto a caso), e un po' tutta la canzone ha un sound davvero odioso: l'irritante lavoro di synth in sostituzione delle tastiere della C.O.M.A., un beat dance "da discount", le linee vocali accelerate che uccidono tutto lo "pseudo-dramma" che rendeva tanto divertente la versione del 1994... no grazie. Se volete sperimentare con suoni elettronici particolari, almeno prendete spunto da una canzone come "Ahi ahi", anch'essa tratta dal mai troppo rimpianto "Estate '94".
Viene poi riproposto un remix già presente nell'album "Il ciclone", "Gioca jouer", e questo, non presentando alcuna modifica, è un bel brano (anche se la sua inclusione sull'album è comunque abbastanza inutile e denota ulteriore mancanza di idee).

Per fortuna, a salvare tutto ci pensa quello che è senza dubbio il miglior momento dell'album insieme a "Simarik" e a "Salta": sto parlando della parodia di "Mamma insegnami a bailar" dei Tribà, che ha un testo molto divertente e piccante. Purtroppo i suoni elettronici di scarsa qualità e la traccia vocale mixata da cani non rinunciano a peggiorare l'ascolto, ma il pezzo rimane comunque ottimo almeno testualmente.

Ascoltando questo album, mi chiedo due cose: primo, chi cazzo lo ha mixato porca miseria; secondo, in quanto tempo sono stati concepiti i pezzi inediti, visto che perfino la qualità testuale è leggermente inferiore a quella degli album precedenti (pur non disdegnando alcuni ottimi episodi). Un prodotto simile non ce lo si aspetterebbe dopo un discone come "Tanto x cantar" e tutti quelli venuti prima, men che meno come regalo di Natale. Do la sufficienza a questo album proprio perchè, come ho già detto, nei pezzi inediti le buone idee ci sono comunque, perciò un minimo di apprezzamento è perlomeno dovuto. Ma Mister Max può fare molto di meglio di così, e infatti lo farà di qui a poco.

Voto: 6